Buoni propositi per l’anno nuovo
4 Strategie per non far fallire i tuoi "buoni propositi" anche quest'anno

Ogni anno verso fine dicembre si fanno i conti di quello che si ha combinato negli ultimi 12 mesi e si tirano le somme. È naturale pensare ai “buono propositi” per l’anno nuovo: i punti di riferimento temporali come l'inizio di un nuovo anno sono infatti associati a grandi aspirazioni. Ma perché i buoni propositi spesso falliscono?
Dove vanno a finire i buoni propositi
La ricerca psicologica si è interrogata su questo tema e ha osservato che la motivazione per perseguire gli obiettivi durante il nuovo anno è al massimo della sua intensità a gennaio, mentre poi lentamente decresce intorno ad aprile-luglio. Alcune persone a fine anno non si ricordano neanche più quali fossero i loro buoni propositi pensati a gennaio!
Solitamente gli obiettivi per l’anno nuovo riguardano il migliorare la propria condizione in determinati ambiti: le relazioni personali con gli altri; la propria carriera lavorativa o scolastica; la propria situazione finanziaria; la salute; la religione o la spiritualità.
Uno studio condotto dalla Dott.ssa Moshontz della Duke University (USA) ha rilevato che il 20%-40% delle persone riesce a raggiungere gli obiettivi che si erano prefissati l’anno prima, mentre la maggior parte delle persone li posticipa per l’anno seguente (dal 32% al 60%) e il 15%-21% li sospende “momentaneamente”. Solo una piccola parte, dal 1% al 3% degli intervistati, ha sinceramente ammesso di aver rinunciato a perseguire i buoni propositi che si era dato.
Come possiamo fare per non far fallire i nostri obiettivi per il 2022?
Vediamo 4 strategie che ci suggerisce la ricerca:
1. OBIETTIVI SPECIFICI e AZIONI CONCRETE
Ci sono diversi tipi di buoni propositi. Da un lato, ci sono gli obiettivi vaghi e generici; il Natale e l’inizio dell’anno ci avvolgono in un’atmosfera magica e ci riempiono di grandi speranze, così ci sentiamo quasi invincibili e pronti ad aspirare a gradi risoluzioni.
Gli obiettivi che ci si propone quindi possono essere molto astratti, imprecisi e spesso irrealistici. Quando gli obiettivi sono generici e non si possono osservare direttamente, però, è molto più probabile che siano destinati a fallire.
Gli obiettivi dovrebbero invece essere specifici, meglio se piccoli ma comunque realistici, e devono prevedere soluzioni concrete. Bisogna quindi pensare: “Cosa posso fare concretamente per raggiungere questo obiettivo?”.
Ad esempio, se si decide di "prendersi più cura del proprio corpo" (obiettivo generico) bisogna renderlo più specifico e programmare delle azioni concrete come ad es. "entro metà gennaio mi iscrivo a quel corso online di yoga” oppure “mi dedicherò a questa attività almeno una volta settimana, magari il giovedì che sono più libera".
Il segreto quindi è pianificare azioni concrete e perseverare!
2. OSSERVARE I RISULTATI
Quando i risultati dei nostri obiettivi sono osservabili o misurabili hanno più probabilità di successo, dal momento che possiamo avere così un feedback dei nostri comportamenti.
Inoltre, può aiutare il monitorare i propri progressi per vedere se i nostri sforzi stanno funzionando davvero.
3. CREARE NUOVE ABITUDINI
Un'altra strategia per realizzare i proprio buoni propositi è creare delle nuove abitudini. Le abitudini guidano molti dei nostri comportamenti nella vita di tutti i giorni (come farsi il caffè la mattina, guardare Facebook durante la pausa pranzo, leggere prima di andare a dormire...) e sono caratterizzate da automatismi, ovvero fare delle cose in modo automatico, quasi senza pensarci. Le abitudini quindi guidano la nostra quotidianità in modo che quasi non ce ne rendiamo conto e sono legate alla stabilità del nostro comportamento.
Pertanto, il fatto di mettersi nell'ottica di creare nuove abitudini rispetto ai nostri nuovi obiettivi fa in modo che un comportamento diventi automatico (e quindi, un’abitudine appunto), aumentando quindi le probabilità di successo!
Un'abitudine ha bisogno però di regolarità e costanza...
4. DARSI TEMPO
Creare nuove abitudini può essere faticoso soprattutto all’inizio, ma c'è bisogno di tempo: uno studio ha rilevato che i nuovi comportamenti a supporto dei propri obiettivi raggiungono un punto stabile di automaticità (e diventano quindi abitudini) in media dopo 60 giorni.
Quindi non abbiate fretta, non scoraggiatevi subito ma datevi tempo!
Questione di motivazione
A differenza degli obiettivi ordinari che ci si pone normalmente, una caratteristica particolare dei propositi per l’anno nuovo è che spesso non sono spontanei: questo perché la fine dell’anno è un riferimento temporale che psicologicamente ci dà l’idea della fine di un percorso e l’inizio di nuove possibilità, quindi le persone possono essere in un certo senso “forzate” a pensare a dei buoni propositi per il nuovo anno più per un senso di tradizione piuttosto che per un vero desiderio di cambiamento.
Per questo motivo, le persone potrebbero non avere la stessa motivazione, o potrebbero avere una motivazione di breve durata per i loro propositi per il nuovo anno, rispetto ad altri obiettivi che si sono prefissati durante l’anno e che perseguono
riporta la Dott.ssa Moshontz, che parla a questo proposito dell’importanza della motivazione.
La motivazione è infatti la forza che guida gli sforzi per raggiungere i nostri obiettivi; questa è strettamente legata ai nostri obiettivi personali (che quindi rispecchiano i nostri bisogni, non quelli degli altri che ci circondano) e al vero desiderio di cambiare.
Siete pronti quest’anno a realizzare i vostri obiettivi?
Fonti
- Lally, P., van Jaarsveld, C., Potts, H., & Wardle, J. (2010). How are habits formed: Modelling habit formation in the real world. European Journal of Social Psychology, 40(6), 998–1009.
- Moshontz de la Rocha, H. (2020). Understanding Ordinary Goal Pursuit: Describing and Predicting Success in New Year’s Resolutions. (Dissertation Thesis, Order No. 27742202, Duke University). ProQuest Dissertations and Theses, 192.
