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Cosa sa fare un neonato?

Vediamo cosa sa fare un neonato durante il suo primo mese di vita

Un neonato ci può sembrare un piccolo di essere umano inerme e incapace di ogni cosa, ma invece è già in possesso di alcune capacità percettive che forse non ci aspetteremmo di trovare.


L'essere umano infatti nasce già “programmato” a interagire con i suoi simili attraversa una serie di competenze non banali.

Vediamo ora che cosa sa fare un neonato durante il suo primo mese di vita.



Vista


Il neonato riesce a mettere a fuoco a una distanza ottimale di 20-25 cm, che generalmente è proprio la distanza tra il suo sguardo e quello della mamma durante il momento dell'allattamento.


Il neonato poi è in grado di seguire con lo sguardo un oggetto in movimento.


La sua visione non è in bianco e nero, ma è già dotata di sfumature cromatiche: preferisce i colori più saturi come il rosso e il blu e sa distinguerli tra loro (tuttavia solo a 4 mesi la percezione cromatica sarà simile a quella dell’adulto).


Infine, il neonato ha una preferenza innata per il volto umano, una caratteristica che sembra essere adattativa in quanto servirebbe a favorire le relazioni con chi si prende cura di lui. Già a poche ore dalla nascita, infatti, il neonato sa distinguere il volto della madre da quello di una donna estranea.



Udito


Come per la vista, i neonati riescono a discriminare i suoni umani e tendono a preferire la voce materna. È stato dimostrato infatti che i bambini sono più responsivi verso suoni simili al linguaggio umano piuttosto che ad altri suoni puri, segno che l'apparato uditivo è predisposto a recepire la voce dei propri simili.


Il neonato inoltre riesce già a discriminare suoni linguistici simili come «pa» e «ba».


Infine, quando è agitato, il neonato si calma più facilmente sentendo dei suoni ritmici, da cui è particolarmente attratto.



Gusto


Il neonato sin dalle prime ore di vita riesce a discriminare il dolce dal salato e riconosce l'acido e l'amaro.


Predilige le sostanze zuccherine (come il latte materno) mentre rifiuta quelle salate che tendono a bloccare il riflesso di suzione. Le sostanze salate inizieranno ad essere apprezzate intorno ai 4 mesi.



Olfatto


Il neonato è particolarmente responsivo all'odore del latte materno. Una ricerca di MacFarlane ha dimostrato che mettendo ai lati della testa del neonato di pochi giorni due batuffoli di cotone, uno imbevuto del latte materno e l'altro del latte di un'altra donna, il neonato preferiva l'odore familiare del latte della sua mamma.


Sembra inoltre che l'odore del latte materno stimoli una serie di movimenti, come l'orientamento della testa, che hanno all'obiettivo di guidare il piccolo verso il capezzolo per nutrirsi.



Tatto


Il neonato è molto sensibile alle stimolazioni tattili, soprattutto sulle parti più sensibili del corpo come le mani e intorno alla bocca.


Il tatto è particolarmente importante per il neonato in quanto ha estremamente bisogno del contatto fisico e di sentire il calore e l’odore della pelle del genitore per sentirsi sicuro e protetto. Soprattutto durante i primi mesi, la relazione con il mondo esterno, e quindi anche la relazione con i genitori, passa proprio attraverso la pelle e il contatto fisico.



Come abbiamo detto all'inizio, il neonato è programmato per entrare in relazione con i suoi simili, infatti abbiamo visto che sia la vista che l'udito, il gusto, l'olfatto e il tatto sono particolarmente sensibili agli stimoli provenienti dalla mamma e dalle persone più familiari (volti, voce, odori, gusti e calore).

 

Fonte:

Camaioni, L., & Di Blasio, P. (2007). Psicologia dello Sviluppo. Il Mulino.


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