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Bisogna investire sull'infanzia per superare la crisi economica

Perché i bambini di oggi sono i cittadini di domani

"L'investimento sulla prima infanzia è quello con il ritorno più alto sul capitale umano"

A è James J. Heckman, Professore di Economia all'Università di Chicago e Premio Nobel per l'Economia del 2000. Heckman, partendo dagli studi di psicologia e di economia, sostiene che le prime esperienze di accudimento e apprendimento da zero a cinque anni incidano notevolmente sul successo o l'insuccesso della persona nella società, e di conseguenza sull'economia di un Paese.

Le sfide della società odierna hanno infatti costi economici e sociali importanti, e derivano principalmente da: tassi record di abbandono delle scuole superiori, la mancanza di persone laureate, aumento dei tassi di obesità e malattie croniche, aumento della criminalità e crescente numero di persone povere e disoccupate. Tutte queste problematiche, come possiamo ben immaginare, hanno dei costi per lo Stato e quindi incidono notevolmente sull'economia di un Paese.


Investire sulla prima infanzia, però, può prevenire questi costi. Infatti l’educazione di qualità promuove non solo le abilità cognitive, ma anche importanti competenze essenziali per il successo nella vita come attenzione, motivazione, controllo degli impulsi, autostima, abilità sociali, capacità ad essere persistente nelle attività, e la capacità di lavorare con gli altri. Tutte queste competenze aiutano a trasformare le persone in cittadini più capaci, più produttivi e preziosi per la società.


Investire sull'educazione della prima infanzia è quindi una strategia intelligente e conveniente per promuovere la crescita economica: fare maggiori investimenti sui bambini piccoli farà avere maggiori ritorni su istruzione, salute e produttività.


Il grafico riportato (sempre dello studio di Heckman) mostra che il più alto tasso di rendimenti economici deriva dagli investimenti sulla primissima infanzia, e addirittura nel periodo prenatale, mentre la società invece investe molto denaro sull’età adulta, quando è spesso troppo tardi perché si abbiano delle ricadute significative.


Heckman sostiene poi che le famiglie più svantaggiate hanno meno risorse per offrire uno sviluppo adeguato ai propri figli, ed è quindi da qui che si deve partire, dalle famiglie più povere di risorse economiche, relazionali e sociali, per poter rompere il cerchio, potendo così avere un grande ritorno attraverso la diminuzione dell’abbandono scolastico, della disoccupazione e della criminalità e un aumento della realizzazione personale e della produttività sociale.


L'importante lavoro del Professor Heckman dimostra quindi che investire in programmi di sviluppo nella prima infanzia è il metodo più efficace e intelligente per promuovere la crescita sociale ed economica, soprattutto se confrontato con i costi per porre rimedi ai problemi a posteriori.


Bisogna quindi ripensare all'infanzia in una prospettiva temporale a lungo termine, e ragionare sul fatto che i bambini di oggi sono i cittadini di domani.

È tempo di investire in soluzioni a monte per le generazioni future mentre continuiamo ad affrontare i problemi di oggi.

 

Fonte:

Heckman, James. The Heckman Equation brochure. https://heckmanequation.org/; https://heckmanequation.org/resource/the-heckman-equation-brochure



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