L'importanza del contatto fisico
Il bisogno di contatto non è un vizio!

“Non prenderlo sempre in braccio che poi prende il vizio!”
Chi non ha sentito almeno una volta questa frase? E quale genitore, almeno una volta, non ha messo in dubbio che in effetti un bambino preso spesso in braccio può poi prendere una cattiva abitudine?
Eppure, in realtà è vero proprio il contrario: sono ormai numerosissime le ricerche e gli studi che hanno ampiamente dimostrato che i bambini che vengono presi in braccio quando piangono sono poi quelli che in seguito piangerebbero di meno e svilupperanno un attaccamento sicuro con i propri genitori. Ma non solo!
Vediamo allora più nel dettaglio quali sono i benefici del contatto fisico tra genitore e bambino, in particolare il contatto pelle a pelle.
Sonno
La qualità del sonno è considerata un elemento fondamentale per lo sviluppo fisiologico e cognitivo del bambino. Un sonno tranquillo, infatti, permette una adeguata maturazione neuronale del cervello, mentre al contrario, un sonno disturbato durante l'infanzia interferisce con una sana architettura neuronale.
Gli studi hanno dimostrato che il contatto pelle a pelle migliora la qualità del sonno del neonato (che dorme più a lungo e più tranquillamente), mentre le separazioni tendono a disturbarlo. Questo favorirebbe quindi la maturazione del sistema nervoso. Inoltre, sembra che una buona organizzazione del sonno durante i primi mesi di vita sia legata a una migliore qualità del sonno anche durante tutta l'infanzia.
Pianto
Intorno alle 8-9 settimane di vita normalmente i pianti del bambino diventano più lunghi e frequenti. Questo in parte è dovuto anche alla comparsa delle coliche, le cui cause non sono ancora del tutto sconosciute. Il pianto del bambino, si sa, genera molto stress nei genitori, che in alcuni casi, nel tentativo di calmare il bebè, possono provocare la “Sindrome del bambino scosso”, potenzialmente molto pericolosa. Per questo motivo, molte ricerche si sono mosse in direzione di trovare delle soluzioni per ridurre il pianto dei bambini.
Potrà sembrare banale, ma gli studi dimostrano che il contatto pelle a pelle diminuisce il pianto dei bambini: infatti, i bambini che vengono presi in braccio spesso sono in genere più calmi e piangono di meno!
Allattamento
Ci sono due ragioni principali per cui il contatto fisico mamma-bebè migliora l'allattamento.
La prima si riferisce alla relazione tra contatto fisico, ossitocina e allattamento: gli studi dimostrano che all'aumentare del contatto fisico, aumenta l’ossitocina e di conseguenza migliora l'allattamento.
La seconda ragione è dovuta al fatto che un maggior contatto fisico aumenta la sensibilità della mamma ai segnali precoci di fame del bambino. Infatti, una delle cause più frequenti dell'interruzione dell'allattamento è la percezione della mamma di non avere abbastanza latte; questa percezione aumenta quando il bambino piange molto o è irritabile. Anticipare i bisogni del bambino però, stando attenti ai suoi segnali di fame, può migliorare la risposta di nutrimento materno e quindi di conseguenza l'andamento dell'allattamento. Il contatto stretto mamma-bebè può quindi aiutare la mamma a riconoscere subito e a rispondere adeguatamente ai bisogni del bambino.
Termoregolazione
I bambini che hanno più frequentemente un contatto per la pelle col genitore mantengono una temperatura corporea più stabile rispetto ai bambini che non lo ricevono e che, al contrario, rischiano più frequentemente di soffrire di ipotermia.
Aumento di Ossitocina (nel neonato)
Il contatto fisico promuove il rilascio di ossitocina, un ormone molto importante per il neonato perché è implicato:
nella formazione del legame di attaccamento con il genitore
nella sensazione di calma e benessere
nello sviluppo del cervello.
Il contatto fisico quindi, che di conseguenza aumenta l’ossitocina, è fondamentale per lo sviluppo affettivo, emotivo e cerebrale del bambino, specie nei primi mesi di vita.
Aumento Ossitocina (nel genitore)
Durante il contatto pelle a pelle tra mamma e bebè, l’ossitocina viene rilasciata in quantità maggiori anche nel genitore che coccola il bambino. Questo incremento è associato sia un miglioramento dei comportamenti di attaccamento genitoriali (sensibilità verso i bisogni del bambino) che a un generale miglioramento del benessere del genitore: l’ossitocina, infatti, aiuta la gestione dello stress e la regolazione dell'ansia che il genitore normalmente sperimenta durante i primi difficili mesi di vita del bambino.
Relazione di Attaccamento
Come accennato già in precedenza, la prossimità fisica con il proprio bambino aumenta la consapevolezza della mamma rispetto ai bisogni specifici del suo bebè, che permette quindi di rispondergli in modo più premuroso e adeguato.
Questo si collega alla teoria dell'attaccamento di Bowlby, per cui il contatto fisico tra mamma e bebè durante i primi mesi di vita è l'elemento centrale per sviluppare una relazione positiva. Il bambino ha infatti un repertorio di determinati comportamenti, come il pianto e il sorriso, che hanno proprio lo scopo di cercare la prossimità fisica con il genitore. Il modo in cui il genitore risponde ai tentativi del bambino di cercare il contatto determinerà quindi la loro relazione di attaccamento.
Una risposta materna più sensibile e adeguata, dovuta a uno stretto contatto tra mamma e bambino, è legata allo sviluppo di una relazione di attaccamento più positiva e sicura. Infatti, gli studi hanno confermato che le mamme di bambini con un attaccamento sicuro in genere sono quelle che rispondono più velocemente e adeguatamente quando i loro bimbi piangono, al contrario delle mamme di bambini con attaccamenti insicuri.
Numerosi studi hanno dimostrato proprio che la quantità e la qualità del contatto fisico tra mamma e bambino è legata a una probabilità più alta di formare una relazione di attaccamento sicuro.
Ti potrebbero interessare anche:
Relazione di Attaccamento: Le origini della teoria che ha rivoluzionato la relazione genitore-bambino
Legame genitore-bambino: Diversi "stili" di attaccamento
Fonti:
- Anisfeld, E., Casper, V., Nozyee, M., & Cnnningham, N. (1990). Does Infant Carrying Promote Attachment? An Experimental Study of the Effects of Increased Physical Contact on the Development of Attachment. Child Development, 61, 1617-1627.
- Bowlby, J. (196). Attachment and loss: Vol 1. New York: Basic.
- Northolt, H. (2020). Revisiting the roots of attachment: A review of the biological and psychological effects of maternal skin-to-skin contact and carrying of full-term infants. Infant Behavior Development, 60:101441.
