Venerdì 17 e altre sfighe
Non passare sotto una scala, Non aprire l’ombrello in casa, Stai attento/a a non rompere uno specchio... Ma perché crediamo nelle superstizioni?

Dal punto di vista concettuale, la superstizione viene definita una “credenza paranormale”, dal momento che non ha una spiegazione scientifica, anzi, va proprio oltre i principi della scienza ed è incompatibile con le percezioni e le credenze della realtà.
Dentro la categoria delle "credenze paranormali", oltre alla superstizione, troviamo anche la telepatia, l’astrologia, lo spiritismo e la chiaroveggenza.
Queste credenze sono abbastanza diffuse: negli Stati Uniti, l'80% della popolazione crede nei miracoli, il 40% crede nelle percezioni extrasensoriali e il 25% crede nell’astrologia.
Il fatto di credere alle superstizioni richiama il pensiero magico, e quindi alla tendenza di credere a delle relazioni causa-effetto poco plausibili di cui non c'è nessuna evidenza. Nessuno ha mai dimostrato che se passi sotto una scala ti succederà qualcosa di brutto, così come è difficile dimostrare che si possa davvero vincere alla lotteria dopo aver mangiato le lenticchie a Capodanno.
Ma perché allora le persone credono alle superstizioni se non c'è ragione di farlo?
L'illusione di causalità
A volte le superstizioni fanno parte della cultura e a volte si apprendono nella propria quotidianità. Per esempio, un giocatore di basket la sera prima di una partita importante casualmente mangia del pollo e la sua squadra vince; il giocatore allora continua a mangiare del pollo prima di tutte le partite, e spesso vince, e così rinforza l'associazione tra mangiare del pollo e vincere la partita.
Questo esempio non è inventato: Wade Boggs dei Boston Red Sox, soprannominato "chicken man", ha mangiato del pollo prima di ogni partita durante la sua carriera (perché credeva davvero gli portasse fortuna).
L'essere umano ha proprio una tendenza a vedere le relazioni causa-effetto anche quando razionalmente non esistono: questo fenomeno viene chiamato illusione di causalità. Una ricerca di Griffiths e colleghi (2019) ha evidenziato che le persone più sensibili a percepire delle relazioni causa-effetto improbabili sono quelle che credono di più alle superstizioni. Le persone superstiziose, infatti, hanno la tendenza a sottostimare il fatto che gli eventi possano accadere per puro caso, e cercano di trovare una causalità anche quando obiettivamente non c'è.
L’illusione di causalità è legata anche a un altro aspetto della psicologia umana, ovvero al desiderio di controllo sugli eventi della nostra vita.
L'illusione di avere il controllo
Gli psicologi dell’Università di Madrid che hanno studiato questo fenomeno (De Miguel e colleghi, 2012) riferiscono che il fatto di credere alle superstizioni dia un senso di controllo sugli eventi: la superstizione, infatti, offre un significato a un fenomeno e delle possibili soluzioni per avere il controllo su questo. Il fatto di mangiare del pollo prima di una partita dava a Boggs una sensazione di avere il controllo su una situazione che in realtà era molto complessa ed era al di fuori del suo stretto controllo.
Ci sono però persone più o meno propense a credere nelle superstizioni. Tutti infatti vorrebbero avere delle certezze nella loro vita, ma non tutti vogliono avere lo stesso controllo nelle stesse situazioni: quando le persone sentono il bisogno di avere il controllo della situazione ma non vogliono essere loro ad esercitarlo, perché credono che sia fuori dalla loro portata, delegano l’esito dell’evento alla superstizione. In sostanza, la superstizione ci illude di avere il controllo su una situazione che è in realtà incontrollabile.

Le persone più riflessive invece, che credono che le conseguenze derivino principalmente dalle loro azioni, tendono a credere meno alle superstizioni.
In sostanza si può dire che il fatto di credere alle superstizioni derivi da un bisogno di controllo che però viene delegato a una forza esterna superiore, nell’illusione che tutti gli eventi debbano avere una causa precisa.
Credere alle superstizioni o avere un portafortuna è quindi assolutamente normale: significa che abbiamo bisogno di una sicurezza che la parte più razionale del nostro pensiero non riesce momentaneamente a soddisfare.
Fonte:
- Griffiths, O., Shehabi, N., Murphy, R., and Le Pelley, M. (2019). Superstition predicts perception of illusory control. British Journal of Psychology, 110, 499–518.
- De Miguel, J. M., Martín, N., & Márquez, M. O. (2012). Relaciones entre el deseo de control y la superstición. Estudios de Psicología, 33, 219-230.
- Bouvet, R., and Bonnefon, J. F. (2015). Non-Reflective Thinkers Are Predisposed to Attribute Supernatural Causation to Uncanny Experiences. Personality and Social Psychology Bulletin, 41, 955 –961.
