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Ripensare l'insegnamento

Una nuova proposta di apprendimento per la scuola di oggi e di domani

In pochi sanno che George Lucas, il regista e produttore cinematografico tra i più famosi al mondo, è anche un grande appassionato di scienze sociali, psicologia e antropologia. Il suo amore per queste materie lo ha portato nel 1991 a fondare Edutopia, una straordinaria fondazione che si occupa di educazione, didattica e istruzione.

Nel libro “Intelligenza sociale ed emotiva” il celebre psicologo Daniel Goleman e George Lucas si confrontano e dialogano nel “ripensare l’insegnamento”, tra vecchie credenze e nuove strategie di apprendimento.



Criticità della scuola tradizionale


Secondo i protagonisti di questo particolare dialogo sull’insegnamento, la scuola tradizionale ha delle forti criticità che vanno superate.

Prima tra tutte, l’apprendimento mnemonico: il docente di ogni materia entra in classe e riporta delle informazioni che crede siano assolutamente essenziali (e ogni docente pensa lo stesso della sua materia, ovviamente) e che l’alunno deve imparare. Segue interrogazione o verifica dei contenuti in cui lo studente ripete quello che ha studiato. Punto. L’insegnamento quindi è basato principalmente sull’apprendimento mnemonico e per l’alunno spesso diventa difficile cogliere il succo di quello che sta imparando.


Il calendario didattico sicuramente non aiuta, in quanto è pensato per scandire rigidamente delle materie che si susseguono spesso senza incrociarsi mai. Il fatto stesso di avere un rigido orario forma delle persone predisposte a un certo tipo di modello: inizia a pensare questa cosa a quest'ora, finisci questa cosa a quest'altra ora. Fino a quest’ora hai fatto matematica, ma adesso devi staccare ed attivare la memoria che riguarda la geografia.


Altro punto critico è che nella scuola tradizionale gran parte dell’istruzione avviene in una condizione di isolamento dello studente. Ogni alunno impara sostanzialmente per conto suo, attraverso la lezione dell’insegnate, senza dover chiacchierare troppo coi compagni, con cui potrà interagire esclusivamente durante gli intervalli. Normalmente poi lo studente non ha contatti reali con la città in cui si trova e gli apprendimenti sono perlopiù sui libri. L’insegnamento viene essenzialmente trasmetto in una direzione sola, dall’alto verso il basso.


Goleman sottolinea inoltre il bisogno di mettere gli studenti in uno stato cerebrale ottimale per l'apprendimento:

I ragazzi di oggi sono in una zona intermedia tra la noia da una parte e l'ansia dall'altra.

I ragazzi sono stressati dall’enfasi posta sui risultati, le prove di profitto, le verifiche, i voti, i giudizi, e la ricerca ha più volte dimostrato che quando il cervello è sotto stress secerne degli ormoni che impediscono all’ippocampo di ricordare o imparare. Pertanto, il modello della scuola tradizionale blocca l'istruzione e l'apprendimento nelle sue fondamenta, poiché la pressione e l’enfasi sul risultato sono tra le prime cause della difficoltà di apprendimento degli studenti.



L’apprendimento basato sul progetto


Una delle strategie-chiave per riformare l’insegnamento, secondo gli studi e le esperienze della fondazione Edutopia, è l’apprendimento basato sul progetto.

Questa metodologia didattica, che si sta diffondendo sempre di più, propone di insegnare ai bambini come si trovano le informazioni, come si verificano e poi come si usano in modo creativo per fare qualcosa di nuovo, invece di insegnare concetti astratti che sembrano non essere molto in relazione con la vita quotidiana. Questo viene proposto attraverso processi che si focalizzano sull'apprendimento stesso e non sui risultati, ciò che porta con sé un altro elemento cruciale: l'apprendimento cooperativo.


Nell’apprendimento basato sul progetto viene assegnato al gruppo di studenti un compito, come ad esempio “progettare e costruire una casa”. Il risultato finale sembra inizialmente impossibile, però il puto è che il progetto è fatto di piccoli passi e piccoli apprendimenti che si sommano pian piano col tempo, così come si costruisce l’apprendimento. Il punto di partenza è usare la casa per suscitare nello studente l'interesse per la matematica, le scienze, il disegno, la geometria e tutte quelle conoscenze che gli serviranno per portare a termine il progetto.


In questo modo si promuovono gli studi integrativi, altro elemento cardine della nuova didattica: le materie accademiche vengono presentate in modo interdisciplinare, così da far apprendere allo stesso tempo materie diverse collegate tra loro, e non per compartimenti stagni, imparando questa materia a una certa ora e quella a un'altra. In questo modo gli apprendimenti trovano senso e viene stimolato il pensare per connessioni, un’abilità fondamentale per l’essere umano.


Quindi il compito dello studente non è quello di memorizzare-e-ripetere, ma diventa il processo stesso di apprendimento per cui si cercano le informazioni utili per il progetto e si imparano in modo da poterle applicare alla realtà. Questo è un nodo cruciale poiché la psicologia dello sviluppo ha evidenziato (non oggi, ma già dagli studi di Piaget) che l'astrazione nell'insegnamento non sembra funzionare poi così bene. I bambini fino a circa 10-11 anni non riescono a ragionare per astrazione ed ipotesi come gli adulti, ma sono ancora limitati all’esperienza concreta di ciò che fanno. Pertanto, hanno bisogno che ci sia una ragione pratica e concreta di ciò che fanno, altrimenti impareranno solo a memoria senza realmente comprendere quello che fanno (informazioni che sono destinate ad essere dimenticate in breve tempo).


Un medico che segue un seminario può pensare “Sarà pur noioso, ma mi serve imparare queste cose per una ragione precisa, perché so che sono importanti per la mia pratica clinica e dovrò applicarle”. I bambini invece non riescono a fare lo stesso ragionamento. Per questo motivo è importante allora dare loro un obiettivo concreto che li appassioni, che li stimoli e li incuriosisca. Diventa quindi una strategia utile quella di integrare alcuni dei processi di apprendimento più “noiosi” e meccanici in altre materie, rendendoli trasversali alle discipline, in modo da imparare per esempio contemporaneamente la storia, il disegno e l’inglese.

In un nuovo tipo di apprendimento, l'allievo deve fare qualcosa di significativo che abbia un senso, che sia divertente e motivante, che metta il cervello in uno stato di attivazione rilassata e concentrata, e quindi in uno stato in cui può imparare di più.

(D. Goleman)



Esempio di progetto


Ritorniamo all’esempio del progettare una casa, un compito che si può proporre a partire da una classe di 4^-5^ elementare (per poi renderlo più complesso in base all’età dei ragazzi). Il fatto di progettare una casa, ad esempio, porterà a dover pensare a:

  • come strutturarla (chi ci vive? quante persone ci dormiranno? quali e quanti ambienti dovrà avere?)

  • come costruirla (materiali e progettazione)

  • chi ci lavorerà (gruppi di lavoro, mestieri)

  • quanto costerà (costo dei materiali)

  • come arredarla (dagli arredi più importanti ai dettagli più creativi)

il tutto in base a determinati standard di comodità, sicurezza e a un budget prestabilito.

Photos by © 2019 Buck Institute for Education. The use of these photos has not commercial purposes.


Vediamo che in queste attività si intrecciano tante abilità e conoscenze diverse come la capacità di ragionamento, la logica, la matematica, la geometria, il disegno, la creatività, il vocabolario, la comprensione del testo, ecc.

Il tutto avviene in un contesto di cooperazione tra pari e di lavoro di gruppo, un elemento-chiave dell’apprendimento.


Per vedere un esempio pratico di un progetto, si riporta al sito di PBLworks (Project Based Learning) della ©Buck Institute for Education e al seguente video “The Tiny House Project”

https://www.pblworks.org/video-tiny-house-project


Altri esempi e spunti di “apprendimento sul progetto” si possono trovare su https://www.edutopia.org/ e https://www.pblworks.org/


Buona visione!

 

Fonti:

Goleman, D., & Lucas, G. (2014). Ripensare l'insegnamento. In D. Goleman (Ed.) Intelligenza sociale ed emotiva. Nell'educazione e nel lavoro. Erikson Editore


Edutopia: https://www.edutopia.org/


PBLworks: https://www.pblworks.org/


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